Silvia Margaria | Prova di stampa a getto d’inchiostro per “Anthologìa” (Amalia Guglielminetti, ortica)

 480,00

prova di stampa a getto d’inchiostro, appunti scritti a mano, bicchiere 

2015-2019

Carta fotografica lucida esperimenti di velature (acqua+clorofilla), carta comune, vetro

Cm 30,5×45,7, 27, 8×20,3 cm

Pezzo unico, con autentica

 

La parola Antologia deriva dal greco Anthologìa (ánthos ‘fiore’ e légō ‘scelgo’) e significa ‘scelta di fiori’. Nel 2015 Silvia Margaria scelse alcuni fiori recisi da portare al Cimitero Monumentale e al Socrem di Torino, per commemorare la vita di cinque donne illustri torinesi: fiordalisi per Isa Bluette, mimosa per Adelaide Aglietta, lavanda per Emilia Mariani, fiori di campo per Giorgina Levi, ortiche per Amalia Guglielminetti. Ornare di fiori le tombe è un rito con significati profondi, è un gesto che rappresenta un dono sentito e simbolico, evidente metafora dello sforzo di sopravvivere all’oblio. Il fiore è simbolo di bellezza, perfezione e purezza, ma nello stesso tempo è metafora della fragilità e brevità della vita. 

Una tomba illustre, come dice la parola stessa, appartiene ad un personaggio che gode di un’ampia e meritata fama, per eccezionali qualità o azioni significative. Merita cioè di essere ricordato in modo particolare dalla collettività. L’ambivalenza tra illustre e anonimo, tra ricordo e dimenticanza, tra valore e scarto è ciò che costantemente richiama l’attenzione e interessa la ricerca di Margaria.

La scelta delle cinque donne illustri, derivante da uno studio generale delle tombe celebri femminili con l’intenzione di focalizzare la ricerca sulla lotta per l’emancipazione femminile, si basa su una sensibilità soggettiva, su personali assonanze e accordi.

Ciascun fiore scelto ha un particolare significato in riferimento alla persona alla quale è collegato.

La poetessa e giornalista Amalia Guglielminetti era famosa, economicamente indipendente, colta, amata dai critici più consolidati dell’epoca e rappresentava tutto ciò che le femministe del suo tempo rivendicavano come diritti inalienabili delle donne. Irrequieta ed appassionata, incline ad infrangere le regole del perbenismo borghese che relegava la donna negli angoli bui dei salotti letterari dell’epoca, disse di sé: Chi mi conosce sa ch’io sono scontrosa come un’ortica e che le mie temerità non sono fatte che di parole scritte. Il suo stile di vita e la sua attività letteraria diedero impulso allo sforzo di emancipazione in atto ai suoi tempi.

Alla commemorazione con i fiori al cimitero, è seguito un lungo periodo di documentazione quotidiana, attraverso una serie di diapositive, dell’appassimento dei fiori sulle tombe. Nel 2018 prende forma Anthologìa, lavoro composto da 38 fotografie derivate dalle centinaia scattate nel 2015. Ciascuna fotografia è la sovrapposizione di due diapositive: una diapositiva del primo giorno di documentazione è sovrapposta a una diapositiva dell’ultimo giorno, una diapositiva del secondo giorno è sovrapposta a una diapositiva del penultimo giorno, e così via fino ad un incontro temporale nel giorno che sta a metà, visibile nell’ultima sovrapposizione della serie nella quale si sommano due diapositive scattate lo stesso giorno. Il rapporto tra le due immagini sovrapposte, la convivenza e la compenetrazione di forme e colori, di realtà e tempi differenti, è possibile solo cercando di mantenere un equilibrio: il risultato finale è una sovrapposizione ricercata del tempo passato, della memoria di due realtà temporali che convivono diventando immagine evocatrice. Essa nasconde le originarie differenze sotto la sua espressione unitaria. 

Ciò che queste donne hanno lasciato è ricco, forte, radicato. Conoscere il passato, considerare lo sforzo, rispettare le vite che fanno resistenza, ammettere il cambiamento, conservare la memoria e commemorare il ricordo, fa si che ci sia evoluzione, crescita e vita.

1 disponibili

Informazioni aggiuntive

Peso 0.25 kg
Dimensioni 20 × 27.7 cm