OGGETTI SPECIFICI

OGGETTI SPECIFICI risponde ad un forte interesse nei confronti dei materiali che appartengono alla fase generativa di un’opera: bozzetti, disegni, studi, maquette, ma anche incompiuti e abbandoni. Sono oggetti che rivelano tutto il coraggio, ma anche l’esitazione, della prova, oggetti che raccontano il modo di procedere di una pratica artistica, nei suoi arresti e nelle sue accelerazioni.

“Un nuovo modo di acquistare e collezionare l’arte, più intimo e personale, attraverso i suoi oggetti preparatori, attraverso le impressioni, le suggestioni e più in generale l’immaginario da cui le opere traggono origine e ispirazione.”

Nel nome echeggia l’articolo di Donald Judd Specific Objects, apparso in ArtsYearBook nel 1965, dove, nel tentativo di spiegare quello che più tardi verrà definito come Minimalismo, Judd indaga le “nuove opere”, non facilmente riconducibili a un comune denominatore, ma con una forte tensione a definire una propria spazialità specifica. La capacità dell’opera di conquistarsi il proprio spazio, sia pure sulla superficie di un foglio, ispira il progetto di Caterina Filippini traducendosi nell’interesse, carico di un sano voyerismo, per il momento in cui una visione si concretizza nello spazio e si fa oggetto.

OGGETTI SPECIFICI sviluppa la propria programmazione con grande plasticità, selezionando lavori di scultura, fotografia, pittura, design e installazione, e riconoscendosi come spazio in cui poter sviluppare una sensibilità intorno agli oggetti prima dell’opera.
OGGETTI SPECIFICI offre una fruizione immediata dei suoi mirabilia, riuscendo ad avvicinare anche il collezionismo ancora neofita e spesso timoroso.

Progetti

La sezione dedicata ai progetti di Oggetti Specifici

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